Università
della
Svizzera
italiana
Accademia
di architettura
Laboratorio
di Storia
delle Alpi

 
 

Acque, infrastrutture e memoria

14.10.2014

 

Acque, infrastrutture e memoria. Archiletture presso la Biblioteca dell'Accademia

 

Una selezione di documenti fotografici tratti dall’archivio dell’ingegner Augusto Rima di Locarno (1916-2003)

martedì 14 ottobre 2014, ore 18.00

In occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica Acque, infrastrutture e memoria e dell’inventariazione dell’archivio di Augusto Rima presso la Biblioteca dell’Accademia di architettura interverrà il prof. Luigi Lorenzetti, coordinatore del Laboratorio di Storia delle Alpi.

Con la mostra fotografica la Biblioteca dell’Accademia di architettura partecipa alla 9a Biennale dell’immagine “TRASFORMAZIONI”

 

Periodo espositivo:

mercoledì 15.10.2014 – lunedì 2.04.2015

Giorni di apertura e orari:

lunedì – venerdì ore 9.00-20.00, sabato ore 10.00-17.00;
chiusura natalizia martedì 23.12.2014 – mercoledì 7.01.2015

Tra la vasta documentazione prodotta da Augusto Rima durante la sua attività professionale - ora conservata presso la Biblioteca dell’Accademia di architettura - sono di particolare interesse le ricerche e i progetti dell’ingegnere rivolti alla gestione delle acque territoriali del Canton Ticino. Basandosi non solo su metodologie ingegneristiche moderne - come si evince dalla sua vasta biblioteca specializzata nelle scienze idrologiche - ma anche su ricerche storiche di antiche tecnologie, Rima accompagnava la pianificazione e la costruzione degli impianti della distribuzione e dello smaltimento delle acque nel Locarnese con acute visitazioni e analisi idrografiche e morfologiche del territorio in questione. Effettuava i sopralluoghi sempre con la macchina fotografica in mano per corredare i suoi progetti e le sue perizie tecniche con numerose fotografie di documentazione che si presentano nel loro insieme come una fenomenologia visiva dell’impatto delle acque sul territorio.

Le fotografie infatti illustrano il territorio prima, durante e dopo le manomissioni umane. Nello studio di quest’ultime se ne ricava non solo un’immagine panoramica del territorio ticinese di quaranta anni fa, ma anche della modernizzazione di un paesaggio rurale e povero che affronta la crescente popolazione e l’espansione di insediamenti turistici con la creazione di grandi infrastrutture civili, come nuovi collegamenti stradali, la pianificazione di aeroporti, il potenziamento degli impianti idroelettrici, degli acquedotti e dei cavalcavia, l’apertura di centrali per la telefonia, di depuratori e inceneritori. Le immagini consentono di vedere come un territorio risponde al crescente stress ambientale e con gli stessi insediamenti umani alla sua crescente vulnerabilità.

Le fotografie documentano le calamità naturali legati al clima e le forze distruttive dell’acqua, come allagamenti e frane provocati da nubifragi, le piene del Lago Maggiore, le esondazioni dei fiumi Ticino e Maggia, che in taluni casi dimostrano gli errori di pianificazione e costruttivi degli interventi infrastrutturali e le problematiche legate alle scelte urbanistiche insediative.

 

Oltre all’allestimento fotografico la mostra propone la rilettura dei dossier analitici dell’ingegnere: gli studi sulla ricerca delle cause di ordine morfologico, costruttivo e strutturale che hanno provocato i vari disastri ambientali.

 

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